la mélodie de la vie

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domenica 22 aprile 2012

Prison et Liberté




Uccello prigioniero

L'uccello prigioniero nella gabbia,
l'uccello libero nella foresta:
quando venne il tempo s'incontrarono,
questo era il decreto del destino.
L'uccello libero grida al compagno:
« Amore mio, voliamo nel bosco! »
L'uccello prigioniero gli sussurra:
«Vieni, viviamo entrambi nella gabbia».
Dice l'uccello libero.-
« Tra sbarre,
dove c'
è spazio per stendere l'ali? »
Ahim
é », grida l'uccello nella gabbia,
Non so dove appollaiarmi nel cielo
».

L'uccello libero grida:
« Amore mio, canta le canzoni delle foreste ».
L'uccello in gabbia dice:
« Siedi al mio fianco,
t'insegner
ò il linguaggio dei sapienti ».
L'uccello libero grida:
« No, oh no!
I canti non si possono insegnare
».
L'uccello nella gabbia dice:
« Ahimé,
non conosco i canti delle foreste
».

Il loro amore
è intenso e struggente,
ma non possono mai volare assieme.
Attraverso le sbarre della gabbia
si guardano e si guardano, ma
è vano
il loro desiderio di conoscersi.
Scuotono ansiosamente le ali e cantano:
« Vieni vicino a me, amore mio! ».
L'uccello libero grida:
« E' impossibile, temo le porte chiuse della gabbia ».
L'uccello in gabbia sussurra.-
« Ahimé,
le mie ali sono morte e impotenti
».

Rabindranath Tagore




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