la mélodie de la vie

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domenica 25 marzo 2012

Marché d'Aligre







e Bon première dimanche de printemps g

venerdì 16 marzo 2012

Petits bateaux, Jardin des Touileries





Conosco delle barche
 
Conosco delle barche
che restano nel porto per paura
che le correnti le trascinino via con troppa violenza.

Conosco delle barche che arrugginiscono in porto
per non aver mai rischiato una vela fuori.

Conosco delle barche che si dimenticano di partire
hanno paura del mare a furia di invecchiare
e le onde non le hanno mai portate altrove,
il loro viaggio è finito ancora prima di iniziare.

Conosco delle barche talmente incatenate
che hanno disimparato come liberarsi.

Conosco delle barche che restano ad ondeggiare
per essere veramente sicure di non capovolgersi.

Conosco delle barche che vanno in gruppo
ad affrontare il vento forte al di là della paura.

Conosco delle barche che si graffiano un po’
sulle rotte dell’oceano ove le porta il loro gioco.

Conosco delle barche
che non hanno mai smesso di uscire una volta ancora,
ogni giorno della loro vita
e che non hanno paura a volte di lanciarsi
fianco a fianco in avanti a rischio di affondare.

Conosco delle barche
che tornano in porto lacerate dappertutto,
ma più coraggiose e più forti.

Conosco delle barche straboccanti di sole
perché hanno condiviso anni meravigliosi.

Conosco delle barche
che tornano sempre quando hanno navigato.
Fino al loro ultimo giorno,
e sono pronte a spiegare le loro ali di giganti
perché hanno un cuore a misura di oceano.

JACQUES BREL

mercoledì 7 marzo 2012

Le petit carrousel, Jardin de Renelagh






Ho fatto un sogno strano, un sogno del mattino, un sogno strampalato e veritiero, che mi svegliavo ed ero ancor bambino, partivo che il mio letto era un veliero con da una parte il mare, dallaltra quasi niente e nelle vele un soffio di tempesta volavo sui cappelli della gente, gridavo al mondo e il mondo era una giostra tu dimmi se mi credi e se mi credi aspettami perché se mai ritorno ritorno da te tu dimmi se mi credi e se mi credi aspettami e così se poi ritorno ti trovo già qui la bocca di un cannone sputava palle e fuoco e cera un gatto rosso a una finestra, guardava quasi come fosse un gioco, la gente che cadeva dalla giostracadeva per le strade ma senza gran rumore come le foglie al vento di novembre e al gatto rosso si intristiva il cuore ma stava alla finestra come sempre
La giostra_Gianmaria Testa

domenica 4 marzo 2012